If architecture (as a discipline) and design (as a specific activity) ought to serve the well-being of mankind (a common tenet corresponding however to a paradoxical reality) both are also pretexts for happening, subject to further reflection on the meaning of matters, or instruments in forging a world view (Weltanschauung).
This latter aspect of my approach to the discipline and the activity of an architect manifests itself, beyond design, in (non-academic) research, in writings, by participating in exhibitions, in the critical observation of a society (ours) which is in the process of effacing certain rights, such as to disagree (politically or with imposed norms, whether regulatory, technical, behavioural…), which remain nevertheless fundamental to the proper exercise of an independent professional’s judgment, disencumbered of extraneous considerations.
Hagiography : surveys & reproductions
Pretexting to combat plagiary or piracy, it has been forgotten that copying was a legitimate activity in the training of artists and architects. Also a form of exaltation and glory with respected to the imitated author. Until the legally obsessed decided to twist everything, in order to squeeze out some cash. Paul K., an architect friend who built himself a RIETVELD with his own hands in order to furnish his student lodgings was far more faithful to the designer’s spirit than ever have been those industries who monopolize copyrights, yet modify details and dimensions. True plagiary is in such practice.

Contributions solicited for publications in the professional press and collective volumes.

Bulletins, skits & wisecracks
Articulacy would appear to be mankind’s greatest means to maintain dignity in life’s most painful moments. (Why Jesus stayed silent before Pilate !) Praying is no exception. King David commanded his own soul to remain joyful.
Tp praying is also to listen. I grasp the inspiration and the gift of poet and prophet : one needs openness and discernment to welcome the inner voice. Sometimes its power is such that I hardly know how to restrain myself from committing to paper what comes to mind.
Not all skits and wisecracks are vain, nor even verbal, and can be graphic.

Mentions, prizes & scholarships
2001-2002 : short biography in Who’ Who in the 21st Century, first & second editions.
1987 : AAI Award (symbolic) granted to David NAESSENS and myself by the Architectural Association of Ireland, for a residential project.
1984 : CHASE-TALIANI Venice Scholarship for 3 autumn-winter months to prepare a submission to the IIIa Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
For my greater fortune, it was others who put forward my name for these, goodness knows why.

Lectures & oral discourse
Apart from some invitations to intervene in schools of architecture (short talks or ‘crits’), I owe to mostly Irish and Italian colleagues occasional opportunities to discuss the architecture of Aldo ROSSI, and sometimes even my own work.

Destruction
Every act of creation necessarily compounds an act of physical destruction. From the moment an archeologist took me for a dangerous terrorista — since, for the sake of conversation, I dared suggest that it would be better to destroy certain works by artists than to preserve them — I am certian that it is necessary to formulate clear idea on this matter. Already the hypocrisy of contemporary ‘green-washing’ errs in failing to own up to the destruction we perpetrate in the name of ‘saving the planet’.

Donations to conservation archives
Apprezzare e donare, invece di sprezzare.
Lo sprezzo è il nemico terribile dell’ artista, provocando una lotta continua per l’ affermazione, e della persona che deve sopravvivere : e della coerenza, e del valore del contributo da conservare.
Grazie a Sarah STALLARD, ho visto dei prototipi Marcel BREUER, abbandonati senza cura nei locali di una ditta a York, Pennsylvania, che li aveva dimenticati. Fa riflettere, qualche volta anche decidersi, per salvare esemplari o testimonianze di ciò che ha merito.

Exhibitions, collective
Oltre l’ esposizione di singoli disegni, sottomessi a selezione per l’ esposizione estiva Royal Academy Summer Exhibition a Londra, le esposizioni in occasione delle lauree (BA Hons e MARCA), del premio AAI Award e di vari concorsi (Museo dell’ Acropoli, Museo della Scozia ecc.) ci è anche capitato una mise en abyme espositiva.
Il caso era un progetto con Mimmo LERRO per Il Mercato di Rialto, tema proposta dalla IIIa Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia del 1985, sotto la direzione di Aldo ROSSI, quale esposizione fu oggetto di una retrospettiva in sede della Biennale nel 2012, maggiormente in onor suo.

Exhibiting others’ works
La pretesa degli architetti, e specie dei decoratori d’ interni, di controllare tutto nella disposizione degli spazi da loro concepiti, era già oggetto di critica dalla parte di Adolf LOOS. Capisco benissimo la noia che poteva provare il maestro all’ eliminazione, nella pratica, di ogni possibilità di lasciarsi sorprendere (se stesso e i clienti) dalle potenzialità altrui.
Finora non ho trovato miglior modo e maggior soddisfazione — per evitare di esser l’ autore dei minimi dettagli — che di integrare, quando le condizioni permettono, delle opere di artisti agli interni che ho potuto rinovare. Da lì a fare esporre altre loro opere d’ arte, il tempo di una breve esposizione nei locali ancora spogli, serve da fondo a un’ evento festivo, bel modo per i clienti di accogliere i vicini e ringraziare gli operai che ci hanno lavorato.

Exhibitions, personal
Costituirsi un portfolio o un sito web fanno appello alla stessa sensibilità che organizzarsi un’ esposizione.
OPUS INCERTUM era infatti il nome che ho avevo trovato, nel 2016, per rispondere alla proposta di un’ amica architetto che pensava mettere in piede un centro culturale, che mi chiedeva di inaugurare con una mostra : ci puoi mettere tutto tranne le donne nude, dixit.
A parte la sequenza di esposizioni di un mio tavolo in vari posti (Gallani Arredamenti, il Castello di Roccabianca e la Villa Elmo di Fanzolo) sarebbe stata la terza mostra personale mia, la prima fu nel 1975, la seconda nel 1984, tutte e due a Godalming, nel Regno Unito.

Objects of research
Il compito di ricerca e redazione di un reso conto che ci era imposto per il diploma britannico RIBA Part II exemption mi ha fatto prendere coscienza dell’ importanza unica dei fondi archiviati in biblioteche e musei. (Perciò la preferenza per la dotazione, sopra, che allo spaccio.)
Ritengo invece che la città stessa, tale costruita, è un vero archivio, tutto quanto importante, che avrebbe ancora molti segreti da rivelare.

Published stuff indirectly mine
Negli anni 1980 non potevo entrare in una libreria qualsiasi senza scoprire, qualche parte, un mio disegno riprodotto, un progetto di AR sul quale avevo collaborato. In libri, riviste, o come stampa. Nonostante ciò, ho provato in realtà l’angoscia del perfetto ignoto. Impossible stabilirne l’ elenco che sarebbe, in molti casi, di informazione sbagliatissima (specialmente quando curata da FERLENGA), senza la minima verifica incrociata.

Unpublished writiings
Se mi capita di scrivere, è che qualcuno deve o vuole leggere. Perché, come tutto che vale di essere fatto, bisogna consacrarci il tempo necessario, e senza lettore non avrebbe senso sprecarlo.
Di solito l’ architetto non scrive romanzi, ma osservazioni critiche, che sono la base stessa della progettazione riflessiva. La pubblicazione del proposito non è lo scopo primario. Figura anti-accademica che sia, non significa anti-pedagogica.
Anzi, la libertà di tacersi è fondamentale.

Translations for artists & others
Tra i clienti che mi hanno chiesto traduzioni in inglese sono contento di poter citare gli artisti KIM Hye Jin, KIM Jung Yeon e Armelle BLARY, gli scrittori Marie-Victoire NANTET e Pierre JOURDE, il 7° colloquio internazionale ESPRit, anziché diversi personaggi con attività commerciale.


Translations for other architects
Apprezzo la qualità particolare della lingua (italiana) espressa dall’ amico Fabio REINHART, che conosco dal 1979. Quando ha avuto qualche dubbio sulla traduzione in inglese che gli avevano sottomesso per approvazione i colleghi di EFPL, mi ha contattato. Pare che le mie suggestioni non erano al gusto di tutti, specie l’ americano, per motivo di ortografia ‘arcaica’ (una scelta deliberata). Invece, dai sostenitori fedeli della mitica figura che ‘il Chris’ rappresentava, volontà di conoscersi. Ho tradotto anche altre cose per gli architetti Fabio REINHART, Marino ZANCANELLA e Andrea CONTURSI.

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