Senza che abbia avuto da vantarmene particolarmente, si è saputo velocemente in Regno Unito e altrove che ero andato lavorare da Aldo ROSSI. Anche perché il mio nome figurava (nonostante le mie proteste) accollato a certi progetti suoi (con o senza Gianni BRAGHIERI) che venivano pubblicati quasi immediatamente. Così era l’ambiente di facilità nel fare, e di prosperità manifesta, all’ inizio degli anni 1980.
Certi docenti e specialmente la scuola di architettura, che mi avevano formato alla fine degli anni 1970, erano abbastanza orgogliosi di questa gloria inaspettata che li onorava, cioè anche di aver rilevato la sfida di un’ esperienza autenticamente europea che lasciava ancora molti scettici e preoccupati. (Allorché poco dopo, in ogni studio di architettura milanese verrebbe un’ assistente giapponese, inviato imparare design e tendenza, su indicazione dei loro professori al Sole Levante.)
Il fatto è che in questo periodo, grazie a questa notorietà precoce appena meritata, mi sono trovato sollecitato dal settimanale britannico Building Design, per essere il loro corrispondente a Milano. Così mi sono messo a scrivere articoli, sulla stessa vecchia macchina da scrivere che utilizzava ancora il mio datore di lavoro, per gli articoli, prefazioni e commenti che gli venivano richiesti.
Passeranno dei decenni prima che mi rimetto a scrivere articoli, di un registro ben diverso. Nel frattempo avevo sposato un’ accademica, mi ero abituato (ma neanche tanto) all’ esigenza di rigore per un testo che si definisce scientifico, senza perdere quel filo centrale che la disciplina dell’ architettura ci conferisce : una Weltanschauung potenzialmente capace di decifrare qualsiasi fenomeno, l’ intuizione per rilevare i rapporti che stabiliscono le cose in un mondo evolutivo.
Allo stesso modo mi sono trovato invitato nel 2016 da Anna DOLFI, ordinaria a Firenze, a contribuire un’ articolo al volume collettivo che stava preparando sul tema dello Stabat Mater. Mi ha permesso di sintetizzare una parte del lavoro di ricerca che avevo intrapreso a Freiburg-im-Breisgau mesi prima, visitando i loci delle costruzioni architettoniche di questa città proto-austriaca, alla storia molto particolare.
Building Design, 2 ottobre 1981

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