Oggetti di ricerca

Il compito di ricerca e redazione di un reso conto che ci era imposto per il diploma britannico RIBA Part II exemption, già dal quarto anno (di tirocinio in agenzia) mi ha fatto prendere coscienza dell’ importanza unica dei fondi archiviati in biblioteche e musei.

Ritengo invece che la città stessa, tale costruita e documentata in tanti modo diversi, è un vero archivio, tutto quanto importante, che avrebbe ancora molti segreti da rivelare.

E il senso del mio articolo per il volume collettivo Stabat Mater (Firenze University Press, 2017) come delle mie ricerche da studente RCA per il progetto di tesi, quale soggetto ci era stato proposto da James GOWAN, il nostro venerabile docente.

Quale esperienza è stata immediatamente utile (1984-1985) nell’ elaborare con Mimmo LERRO, una strategia per liberare il quartiere del Mercato di Rialto di una distribuzione caotica di impianti di refrigerazione, poi da KOETTER KIM & ASSOCIATES, Londra (2000) nel percepire con maggior chiarezza la storia urbanistica della città di Sheffield, quale master-plan l’ agenzia sKK&A è poi stata chiamata ad elaborare.

Qui indico alcuni temi di ricerca da me svolta e gli sbocchi eventuali.

L’ architettura di Freiburg-im-Breisgau, 2014-17

Grazie a FRIAS che ci ha accolti, mia moglie come Fellow, me stesso come accompagnatore, avevamo alloggio in questa città per 10 mesi. A forza di frequentare dei ricercatori, mi sono dato da fare anche io, costituendomi una base di dati e fotografando le opere costruite (oltre 15.000 foto scattate in tutta la città) con lo scopo di vedere tutto ciò che potevo.

Per ora ho pubblicato un solo articolo : Alma Mater, Stabat Mater, architettura e sculture del novecento in Freiburg-im-Breisgau (in Stabat Mater, a cura di Anna DOLFI, FUP, 2017)

Sono particolarmente grato al personale di FRIAS e a Michael KLANT che mi hanno reso servizi enormi in questa iniziativa.

L’ architettura di Pavle TVRTKOVIC, 2010

Dissidente al regime politico di TITO, l’ architetto croato stabilitosi in Regno-Unito era un docente nostro a Kingston Polytechnic. Già dal secondo anno, con il suo corso elettivo Congetture e confutazioni (citando Karl POPPER) ci diceva : andate lavorare all’ estero ! Era anche un  architetto e critico molto bravo, che ragionava in modo ellittico.

Dopo la sua sparizione, si cercava qualcuno per scrivere un libro-omaggio sulla sua opera.

Ho cominciato a buttarmi dentro, ma infine avevo delle missioni professionali da assumere e preparare. Ci penso spesso, però, e al debito che è particolarmente mio nei suoi confronti.

Il Mercato di Rialto, 1984-85

La documentazione storica fornita dalla Biennale ai concorrenti partecipanti alla IIIa Mostra Internazionale dei Architettura, era certo una base, ma appena sufficiente per fare sorgere ciò a che Mimmo LERRO e io abbiamo ricercato : la forma tipologica che potesse rispondere al tema-programma. L’abbiamo identificato nel fondaco, espressione veneziana del funduq turco, o deposito di merce. I granai pubblici di San Marco, abbattuti da Napoleone III, ci ha fornito un modello di riferimento storico locale.

Charing Cross, Londra, 1983-84

L’ architetto scozzese James GOWAN, che aveva un rapporto complesso con me (sapeva che frequentavo la figlia di una sua ex-fiamma) ci ha proposto come tesi di laurea l’ analisi di un quartiere che stimava problematico (Whitehall) e di proporre, all’ esempio di un Denys LASDUN qualche decennio prima, un progetto di rifondazione di quartiere. Io invece trovavo già troppo ristrutturato, mentre l’ area della stazione Charing Cross e Embankment Gardens prometteva di svelare segreti. GOWAN cedo.

La prospettiva riassuntiva della mia proposta — edifici nuovi e terrazze che scendono alla Tamigi in la sostituzione della stazione Charing Cross e delle ferrovie (da combinare con Waterloo in un nuovo terminal) anziché la ricostruzione di due elementi storici (la torre d’acqua ottagonale il ponte pedonale di Isambard Kingdom BRUNEL) — è stata esposta nel 1986 alla Royal Academy Summer Exhibition. Poi Sir Terry FARRELL è stato incaricato di pianificare quest’ area, e ha fatto costruire, in scala ridotta (piuttosto ridicola) una replica della torre d’acqua.

L’architettura di Giovanni MUZIO, 1979-80

Istallandomi a Milano, settembre 1979, ho cominciato a notare certe architetture novecento che mi convincevano ben di più che altre. Già l’ ex-Arengario di Piazza duomo mi aveva colpito nel 1973. Man mano ho scoperto che erano spesso firmate dallo stesso architetto, Giovanni MUZIO. Ne ho parlato con Aldo ROSSI, già allievo suo all’ Università, che mi ha scritto una lettera di introduzione. Così ho intervistato e stretto la mano a chi era stato il secondo architetto preferito del Duce, un’ amico e ammiratore dell’ architetto Gigiotto ZANINI e dell’ artista sardo Mario SIRONI, che ammiravo già. Ho consegnato il mio reso conto di ricerca a Kingston Polytechnic, poi anche al RCA. Anni dopo, Luca MEDA me ne ha chiesto una copia, ma i mezzi di riproduzione d’epoca mi faceva già pensare che non sarebbe una buona idea affidarglielo prima di riprenderlo.

L’ architettura di Amyas CONNELL, 1978-79

A Kingston Polytechnic, il docente Paul TVRTKOVIC ci ha proposto di intervistare ciascuno un’ architetto conosciuto, di interrogarlo a proposito dei suoi progetti e di trascrivere l’ intervista. Con Robin CRANE abbiamo preso appuntamlnti con Dennis SHARP, alla AA, e Amyas CONNELL, già anziano, nella sua agenzia.

Architetto Neozelandese che passava per un francese (avendo costruito la primissima case in cemento armato nel Regno Unito) CONNELL ci ha raccontato delle bellissima storie : come si arrangiava per avere il secondo premio per degli edifici istituzionali, mettendo a profitto la sua esperienza NZ di architetto storicizzante, senza dover assumere la responsabilità di edificare tali progetti ; come la casa a Frognal, firmata con Colin WARD e Colin LUCAS, ha ottenuto l’autorizzazione edilizia grazie a delle imaginate medaglioni DELLA ROBBIA che il cliente sarebbe andato cercare in Italia, che poi non avendone trovato, non ha potuto istallare sul muro cieco di fianco ; come avevano deciso la colorazione rosa di un’ altra villa, per rompere con la pre-concezione moderno=bianco ; come gli rincresceva ora la sua inesperienza giovanile, che non voleva ammettere che per schermare le finestre orizzontali con tende ci vuole una sagoma che le copre…

Questa ricerca l’ho proseguita sul terreno, con Michael RUSSUM, visitando nel 1981 la casa TABOR, progettato da CONNELL nella vicinanza di High and Over, Amersham, ancora occupata dalla vedova del cliente originale. Aveva conservato tutto nello stato d’ origine, una meraviglia da contemplare.

Intervista con Alan URE, Windyhill, 1978

Sono nato a Kilmacolm, a cira 500m di una delle case più famose dell’ architetto scozzese Charles Rennie MACKINTOSH. Sempre con Robin CRANE, avevamo deciso di fare un giro delle architetture di CRM nei dintorni di Glasgow, dove avevo ancora alloggio. Sandy LAIRD, amico di famiglia e familiare a tutti a Kilmacolm, conosceva il proprietario di Windyhill. Ho scritto a Alan URE, che si è rivelato amico del defunto poeta e pittore Percy WYNDHAM-LEWIS, grande collezionista di Blast, ammiratore critico di Joseph EMBERTON, che aveva anche conosciuto, nel suo impiego presso gli architetti scozzesi BURNET TAIT & LORNE. Tutta la storia artistica e architettonica vibrante del XX° secolo britannico modernista sembrava depositata in questo personaggio, archivio vivente.

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